Le zanzare sono una famiglia di insetti dell’ordine dei Ditteri, vivono da pochi giorni a qualche mese, ma in alcune circostanze le troviamo nelle nostre case tutto l’anno.
Con l’estate arrivano eserciti di zanzare, che con ronzii e punture tormentano le nostre notti. Questi fastidi non sono limitati al periodo estivo, ma in misura minore, proseguono in autunno e inverno.
Ci sono diverse specie di zanzare che vivono in Italia e elencare tutte le tipologie non è facile.
La vita di una delle specie più comune, la Culex Pipiens, può variare da 12 a 132 giorni, a seconda dei fattori ambientali e atmosferici.
Per la zanzara tigre invece il periodo varia da 10 a 15 giorni per il maschio, e dalle 2 alle 5 settimane per la zanzara tigre femmina.
Le zanzare che pungono solitamente sono le femmine, le quali vivono più a lungo dei maschi, che muoiono dopo l’accoppiamento.
A causa degli autunni sempre più miti la stagione delle zanzare si sta allungando.L’aumento delle temperature – registrato in tutta Europa – e le straordinarie capacità di adattamento di questi insetti giocano a nostro sfavore.
Dentro le case, per esempio, le zanzare invernali sono un fenomeno ormai ben noto. Può succedere infatti che alcune zanzare, trovandosi in case riscaldate, resistano diverse settimane in più che in natura, ma secondo alcuni studiosi solo le uova di qualche specie, come la Aedes albopictus (la zanzara tigre), possono superare l’inverno e trovarsi quindi pronte a tormentare i nostri sonni già ai primi caldi.
La capacità di adattamento delle zanzare – specialmente della zanzara tigre – è davvero sorprendente. La zanzara tigre infatti è stata classificata dall’ISSG (Invasive Species Specialist Group) come uno degli organismi più invasivi al mondo che, grazie alla sua struttura genetica, è in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici più rapidamente di altri organismi.
La vita di una zanzara è quindi relativamente breve.
Tuttavia i cambiamenti climatici e l’innalzamento delle temperature permettono alla specie di sopravvivere di più, comportando non solo una convivenza prolungata con il fastidioso insetto, ma anche un maggiore rischio di diffusione di malattie tropicali.