Ogni estate in Italia si verificano casi di infezione da West Nile Virus nell’uomo trasmessi dalla zanzara culex pipiens (zanzara comune).
Quest’anno tuttavia il numero dei casi è più che triplicato e sono stati raggiunti picchi mai osservati negli anni precedenti. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) aggiornati all’ 11 ottobre 2022, sono stati segnalati in Italia 566 casi di West Nile Virus nell’uomo, tra cui 36 decessi.
La maggior parte dei casi si è manifestata in forma neuro invasiva non solo in persone anziane ma anche in quelle più giovani (50-60 anni) rendendo quindi necessario il ricovero nei reparti di terapia intensiva.
E’ la zanzara culex pipiens (meglio nota come zanzara comune) e non la zanzara tigre, la specie di zanzara coivolta nella trasmissione e circolazione del virus da West Nile.
La siccità è uno dei principali motivi per cui la febbre del nilo quest’anno si è presentata in maniera così diffusa e aggressiva. Il ristagno delle acque dovute alle mancate precipitazioni del 2022 ha causato infatti una maggiore proliferazione della zanzara culex pipiens vettore dell’infezione.
Per limitare la diffusione del virus trasmesso dalla zanzara comune (e non dalla zanzara tigre, con cui molti ancora si confondono) sono scattati gli interventi straordinari di disinfestazione adulticida.
Gli adulticidi si effettuano nel raggio di circa 200 metri dal luogo in cui si sono manifestati i casi di contagio e devono essere eseguiti con moderazione perchè la disinfestazione adulticida fa male.
Il trattamento contro le zanzare tramite spargimento di sostanze tossiche nell’ambiente causa infatti seri danni sia alla salute dell’uomo sia alla biodiversità. Inoltre ha senso per eliminare grandi quantità di insetti nel giro di poco tempo, ma non è un intervento risolutivo. Infatti gli insetti impiegano pochissimi giorni per riprodursi, e ciò significa che sulle nuove generazioni di insetti la disinfestazione effettuata non ha agito.
Per ottenere il massimo dei risultati è bene affiancare al trattamento contro le zanzare tramite interventi adulticidi straordinari una regolare lotta larvicida. In questo modo si tiene sotto controllo l’infestazione del fastidioso insetto alato evitando il ripresentarsi del problema.
Tale buona pratica di prevenzione diventa ancora più importante di fronte alla diffusione dellìinfezione da Virus West Nile. Si riscontra infatti che il virus può annidarsi nelle uova deposte dalle zanzare in autunno e resistere alle temperature rigide dell’inverno fino a -5 gradi. Per questo diventa fondamentale un’accurata campagna contro le larve di zanzara da mettere in atto prima dell’arrivo della prossima stagione calda.
Per quanto riguarda i ristagni d’acqua difficilmente eliminabili – come quelli presenti all’interno dei tombini – il dispositivo ZanzaraStop sostituisce gli attuali prodotti larvicidi in commercio con una specie di zanzariera basculante che si installa con facilità nel tombino e funziona in modo meccanico, aprendosi e richiudendosi automaticamente, impedendo alla zanzara tigre e alla zanzara culex pipiens di raggiungere l’acqua per depositare le larve.
La durata di ZanzaraStop negli anni comporta un vantaggio economico rispetto ai tradizionali metodi larvicidi che invece devono essere ripetuti più volte nel tempo (da aprile a ottobre).
In un’ottica di prevenzione (agire sulle larve di zanzara e non sulle zanzare adulte con attività di disinfestazione) e di rispetto per l’ambiente (ricordiamo che la disinfestazione adulticida fa male perchè dannosa per l’uomo e per l’ambiente), ZanzaraStop si pone come alternativa efficace ed ecologica. Il suo funzionamento meccanico infatti evita il rilascio di sostanze chimiche nell’acqua e nell’ambiente circostante.
Per saperne di più sul nostro dispositivo, sulle sue caratteristiche e sul suo funzionamento visita il nostro sito www.zanzarastop.eu