Oggi le zanzare della specie Aedes Albopictus (nota come “zanzara tigre”) e Culex Pipiens (la zanzara comune) rappresentano un importante problema non solo dal punto di vista della vivibilità ambientale ma anche di quello sanitario.
Negli ultimi anni, infatti, si è assistito anche nel nostro Paese ad un aumento significativo dei casi non solo importati, ma anche autoctoni, di malattie delle zone tropicali – Chikungunya, West Nile (febbre del Nilo) e Dengue – trasmesse proprio dalle zanzare appena nominate.
Per queste infezioni esotiche non sono ancora disponibili vaccini ma solo terapie sintomatiche, cioè che non uccidono i virus, ma consentono di alleviare i sintomi della malattia.
Oltretutto queste infezioni possono assumere caratteristiche pericolose e anche mortali in persone fragili (bambini, anziani o soggetti sofferenti per altre patologie).
La zanzara tigre, in particolare, sta trovando le condizioni climatiche per sopravvivere ai mesi più freddi dell’inverno allo stadio di uovo. Inoltre, con l’arrivo dei primi freddi, la zanzara femmina – più longeva del maschio – si rintana negli angoli nascosti delle nostre case per poi tornare a tormentarci con l’arrivo dei primi tepori – a volte già in primavera!
Che fare dunque per difenderci in maniera efficace dall’invasione delle zanzare? La prevenzione è fondamentale: si comincia dalle larve di zanzara.
I focolai che l’insetto utilizza per proliferare riguardano l’uomo: per esempio i contenitori artificiali in grado di raccogliere acqua e presenti in ambiente domestico, commerciale e/o industriale.
In particolare, un focolaio importante è rappresentato dal tombino stradale, presente su suolo pubblico dei centri abitati ma anche nelle abitazioni/strutture private.
Nell’acqua del tombino, infatti, sono presenti in gran quantità le uova di zanzara.
Un tombino trascurato rappresenta una vera e propria fabbrica di zanzare!
Gli attuali sistemi di disinfestazione impiegati nel trattamento dei tombini prevedono l’utilizzo di sostanze chimiche che non sempre portano al risultato desiderato – basta infatti una pioggia per rendere inutile il trattamento effettuato– risultando oltretutto impattanti sulla salute dell’uomo e dell’ambiente.
Quali sono questi sistemi? Forse il più innocuo è un microrganismo, il Bacillus Thurigensis, che tuttavia presenta, sul piano dell’efficacia, le stesse limitazioni dei mezzi chimici, vale a dire i problemi di efficacia in caso di piovosità.
Per quanto riguarda invece i mezzi chimici (carbamati ed organo fosforici) teoricamente, se studiati in vitro, molto efficaci, presentano limitazioni che possono essere così riassunte: rischi di tossicità ambientale e pericolosità per l’uomo e gli animali.
L’eccessivo utilizzo di pesticidi comporta, infatti, un accumulo, nelle acque e nel terreno, dei prodotti chimici di partenza e dei loro derivati di decomposizione con conseguenze estremamente dannose per il nostro ambiente (vedi articolo de La Stampa: https://bit.ly/2pjNkXH).
L’esigenza di ridurre drasticamente i focolai larvali nel rispetto ambientale impone quindi la ricerca di soluzioni innovative. Questo obiettivo ha spinto Sistemambiente a brevettare e sviluppare un nuovo prodotto volto a sostituire le attuali soluzioni a base chimica o biologica con un dispositivo meccanico che prende il nome di “ZanzaraStop”.
ZanzaraStopè un dispositivo al 100% ecologico in quanto funziona meccanicamente – quindi non provoca la dispersione, nell’ ambiente circostante, di alcuna sostanza inquinante – ed è fabbricato con materiale interamente riciclabile.
Si tratta di una speciale valvola basculante che, posizionatain maniera semplice e veloce all’interno del tombino blocca la proliferazione delle zanzare in quanto ne impedisce sia l’entrata – per depositare le uova nell’acqua stagnante – sia l’uscita.
Una volta brevettato il dispositivo ha ricevuto importanti riconoscimenti da parte del Cnr di Roma ed è stato testato dall’Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Agraria e di Ingegneria Idraulica – che ne ha sancito non solo l’efficacia, ma anche la totale compatibilità con la rete fognaria.
Ad oggi ZanzaraStop viene utilizzato da numerosi Comuni del Veneto – e non solo – come presidio ecologico e alternativo nella lotta alle zanzare e da utenti privati, i quali intendono contrastare la presenza delle fastidiose zanzare in maniera efficace e con un occhio di riguardo per l’ambiente.
Date le sue caratteristiche ZanzaraStop presenta inoltre ulteriori interessanti possibilità di impiego come barriera per scarafaggi e blatte, ratti, ed altri sgradevoli insetti che spesso fuoriescono dai tombini delle fognature.